sabato 14 giugno 2008 |
Alzare una coppa una sera di giugno in un campo lontano da casa è un’emozione che un gruppo di ragazzi di 12 anni difficilmente dimenticherà.
È vero è la coppa del secondo posto. Vuol dire essere arrivati ad un passo, ad un tiro, ad un rimpallo dalla vittoria senza potere assaporare la gioia più grande. Ma essersi meritati una finale cittadina ed essersi battuti alla pari contro i vincitori non è un traguardo che tutte le squadre riescono a raggiungere.
Mercoledì 11 giugno alle ore ventuno, l’Orpas 96 ha perso uno a zero la finale contro l' Anni Verdi
Ne ha fatta di strada quest’anno l’Orpas 96.
Gli anni passati a raccogliere i palloni dalla propria rete e a portare a casa sconfitte con sette o otto gol di scarto sembrano appartenere ad un’altra era. Eppure era solo l’anno scorso e quello prima e quello prima ancora.
Quest’anno la trasformazione. Sarà stato che i ragazzi sono maturati. Sarà stato che si conoscevano di più, dopo tanti anni passati a giocare assieme. Sarà stato che hanno iniziato ad ascoltare più attentamente le indicazioni del mister Carlo Passeri. Tutto ad un tratto la squadra ha iniziato a “girare” a fare gol, e a macinare avversari. Come un brutto anatroccolo che all’improvviso si scopre cigno.
Dopo aver vinto comodamente il proprio girone, ottavi di finale cittadini, i quarti e le semifinali, sono stati vinti in scioltezza.
La finale era stata programmata per il pomeriggio di domenica 6, sempre al Vismara, ma una grandinata e la pioggia avevano costretto la terna arbitrale a rimandare a casa atleti bagnati e genitori ancora più zuppi.
Mercoledì sera qualche nuvola e qualche tuono giravano attorno al campo senza impedire che la finale si disputasse regolarmente.
L’Orpas parte bene, sfiora subito il gol. Sembra una partita facile. Ma la palla non entra e col passare del tempo gli avversari prendono fiducia, sembrano più sicuri. Verso metà del primo tempo una punizione per gli avversari dalla tre quarti del campo. La barriera dell’Orpas 96 è schierata ma l’avversario finta il tiro, passa ad un giocatore libero che mette subito al centro dell’area verso un attaccante. Tiro imparabile, gol. Uno schema perfetto.
Da quel momento incomincia la rincorsa generosa e insistente dei nostro ragazzi. Manca forse un po’ di lucidità, arriva forse un po’ di paura di perdere.
Verso la fine del primo tempo il portiere e capitano Andrea Di Bari nega il raddoppio ad un bellissimo tiro al volo degli avversari con una parata spettacolare.
Il secondo tempo incomincia come era finito il primo. L’Orpas attacca a testa bassa ma gli avversari si difendono con ordine e bravura, concedendosi qualche contropiede pericoloso.
Un’occasione d’oro sprecata, poi un palo. Certe sere ci vorrebbe un po’ più di fortuna. L’arbitro fischia la fine della partita con tutta l’Orpas nell’area avversaria.
Onore agli avversari. Hanno vinto meritatamente. Anche l’Opras avrebbe meritato di vincere. Purtroppo solo una squadra vince. Meritarsi di vincere non basta per essere i vincitori. Ma serve a diventare coscienti delle proprie forze e a prepararsi con più entusiasmo al prossimo campionato.
Ricordiamoli tutti i ragazzi dell’Orpas 96, in ordine sparso, così come vengono, Espen Ostendorf, Davide Ronchi, Nicola Spataro, Andrea Di Bari, Tommaso Ledda, Matteo Agnelotti, Pietro Aletti, Alfredo Tobianchi, Simone Cavatorta, Marco Castelnuovo, Daniele Frediani, Tommaso Venè, Simone Carvelli, Valerio Gentini, Andrea Corvi,Vittorio Tateo,Alessandro Maggi . E gli allenatori, carlo Passeri e Max Minacapelli.
È finita così. Qualche lacrima, qualche rimpianto. Tanti applausi. Bravi a tutti. Adesso tutti in vacanza.
Forza Or.pa.s, grazie Or.pa.s.
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